Spiagge
Capo Vaticano è un paradiso naturale, dove si alternano spiagge ampie e famose (quale S.Maria, Grotticelle, Tono, Torre Ruffa) e quelle più piccole e solitarie, che allungandosi e restringendosi racchiudono quasi a custodire incantevoli scenari naturali di calette e baie di sabbia bianchissima e fine separate da costoni di roccia granitica che giungono sino a mare, ancora incontaminate e raggiungibili solo via mare, e spiaggette sabbiose raggiungibili a piedi dalle spiagge vicine (quale Turiano, la Casa du Gaiuzzu, situata tra Turiano e Torre Marino, così detta perchè anticamente nella zona c'era la casa delle famiglia soprannominata Gaiuzzu, e Pirainu, così detta perchè nella vicina campagna crescevano dei peri selvatici, e confinante con quella di Torre Ruffa).
Torre Ruffa, è una grande spiaggia, tra le più suggestive di Capo Vaticano, solo in parte libera e per la maggior parte privata in quanto nelle zona sono presenti numerosi villaggi turistici sul mare. Il suo nome deriva dalla fiumara Ruffa, che scorre li vicino, e dalla torre di vedetta e difesa dalle incursioni saracene.
La spiaggia é legata alla triste leggenda della bella e fedele vedova Donna Canfora, che rapita dai Saraceni, preferì morire gettandosi dalla loro nave al grido: “Le donne di questa terra preferiscono la morte al disonore”. La donna sparì tra le onde, e il mare in quel punto, per onorarne il sacrificio, cambia colore ad ogni ora prendendo tutte le sfumature dell’azzurro del velo che la donna portava intorno al capo, mentre l’eco delle onde, che s’infrangono contro la battigia, sono il lamento sofferente con cui la donna rapita saluta ogni notte la sua amata terra e casa. Torre Ruffa, a pianta quadrata, era una delle 366 torri del sistema difensivo delle coste voluto dal vicerè di Napoli, Don Pedro de Toledo anche se in realtà non fu mai ultimata Nei pressi della fiumara Ruffa, nel XVI secolo, venne costruita in una posizione isolata una torre di avvistamento Torre Marrana, a pianta circolare e alta circa 10 mt, in collegamento con quella di S.Maria e di Capo Vaticano, da cui riceveva segnali di avvistamento delle navi sospette in arrivo. ( vedi Torri )
Rocca di Vadaro e Fiorina sono due piccole spiaggette tra la baia Ruffa e il Tonicello, che ospitano numerosi villaggi turistici sul mare. Di fronte la spiaggia di Rocca Vadaro, a circa 100-150 metri dalla riva, emerge dall'acqua lo Scoglio Vadaro, posto a circa 20 m di profondità ed appoggiato sulla sabbia e poi sbuca oltre la superficie. Molto interessante è la parte che guarda a nord, una frana di pietre, tana di tanti pesce stanziali e polpi, e meta degli amanti dello snorkeling e delle immersioni per la grande varietà di pesci e vita sottomarina ivi presente.
La spiaggia del Tono è una spiaggia molto ampia e lunga circa 1 km ( nella parte più a nord viene chiamata Tonicello, quella più a sud A Punta confinante con la scogliera di Capo Vaticano e la spiaggia Rocca di Vadaro). Di fronte la spiaggia del Tono da segnalare l’ estesa secca del Tono, lambita da correnti che ne fanno un'oasi ricca di vita, un habitat naturale, fatto di roccia e sabbia, per i vari tipi di pesce (cernie, dalla bruna alla dorata alla bianca, scorfani, polpi e grosse murene, dentici, ricciole ed è facile trovare banchi di pesce azzurro) e per le altre forme animali e vegetali (ampie distese di posidonia) che l'acqua trascina con sé, rendendo il fondale un tripudio di colori .
Tra la spiaggia Praia i focu e Petraia si eleva il promontorio roccioso di Capo Vaticano, separando il golfo di Sant'Eufemia e quello di Gioia Tauro, e la cui altezza massima è 124 metri slm, e sotto cui si distendono spiagge di sabbia bianca e finissima. Un tempo era arido e selvaggio, oggi è uno degli scorci più belli della Calabria fatto di mare limpido e natura, un giardino incantevole di piante e fichi d'India, un affaccio naturale sul mare con vista sul golfo di gioia Tauro, sullo stretto di Messina, sulle isole Eolie e Stromboli.
Sul promontorio di Capo Vaticano, a circa 110 metri slm, in nel 1870 è stato costruito, e poi acceso per la prima volta nel 1885, un faro dalla torre cilindrica. Subito sotto il faro, incastonate tra gli scogli a strapiombo sul mare, troviamo 2 bellissime spiagge di sabbia bianca, raggiungibili solo con le barche via mare: Ficara più a sud, e così detta perchè c'era sulla spiaggia una pianta di fichi, e Praia i focu, più a nord, il cui nome deriva dall'antica abitudine di accendere dei fuochi, visibili da lontano, usati come punto di riferimento per i pescatori ( 'praia i focu' letteralmente significa spiaggia di fuoco). In quel tratto di mare sotto il faro, emerge dalle acque l' imponente scoglio del Mantineo, tra alcuni scogli sommersi e separati tra loro che creano dei passaggi suggestivi e che poggiano sulla sabbia a 15 metri di profondità. Lo scoglio è legato al mito della profetessa Manto che, dalla grotta posta sotto lo scoglio in cui dimorava, enunciava il suo vaticinio ed che da lei prese il nome ( mantineo deriva dal greco 'manteuo' che vuol dire “dare responsi, comunicare la volontà divina,”). I naviganti che discendevano la costa tirrenica, prima di affrontare il viaggio in mare e di avventurarsi tra i vortici di Scilla e Cariddi (le correnti marine dello stretto), si recavano in questa grotta portando doni, interrogavano la profetessa e lei dava il responso, il vaticinio, predicendo loro il futuro, prevedendo o scongiurando l'ira dei mostri di Scilla e Cariddi. Anche Ulisse, scampato agli scogli del pericolo, avrebbe chiesto auspici a Manto circa la prosecuzione del suo viaggio. Lo stesso nome Capo Vaticano rievoca il mito della profetessa Manto ( Vaticano deriverebbe infatti dal latino Vaticinium, che significa oracolo, responso). L' area dello scoglio del mantineo è tra le più frequentate dagli amanti delle immersioni subacque, perchè è di grande interesse dal punto di vista naturalistico per la ricchezza e varietà di flora e fauna marina li presente grazie alla grande quantità di plancton e grazie allo scontro tra le correnti dello stretto di Messina con quelle del Golfo di Lamezia che fanno delle secche oasi ricche di vita.
Petraia è una spiaggetta per lo più sassosa, da qui il suo nome, libera e priva di servizi raggiungibile preferibilmente con la barca o pedalò o a piedi dalla vicina spiaggia di Salamite.
Salamite, è una spiaggetta di sabbia bianca e fine, posta a nord della spiaggia di Groticelle dopo un gruppetto di scogli sulla sabbia detti I Bicchieri dalla loro forma; è raggiungibile a piedi dalla vicina spiaggia di Groticelle, o preferibilmente via mare con barca o pedalò. é definita così perchè nel passato c'erano molte lucertole.
Tra le spiagge più belle e più frequentate di Capo Vaticano segnaliamo la spiaggia di Grotticelle, caratterizzata dalla presenza di tre spiaggette separate da prolungamenti di speroni di roccia a strapiombo sul mare. La spiaggia di Grotticelle da il nome a tutta la baia, separata dalla Baia di Santa Maria dallo scoglio di Grotticelle, piatto e affiorante dall' acqua. E' una spiaggia di sabbia bianca e fine, lambita dal mare limpido, in parte libera e per la maggior parte servita da lidi turistici, bars, ristoranti, villaggi turistici.
La spiaggia di Calispera o Magazzeni prende il nome dal grande scoglio granitico Calispera o Magazzeni, così detto perchè nel passato c'erano dei magazzini di olio d'oliva. Calispera indica sia la spiaggia rocciosa, nei pressi dello scoglio, raggiungibile a piedi o via mare con la barca, sia la spiaggia sabbiosa, più a nord nella baia di Grotticelle, a ridosso delle roccia. Alla fine dell'insenatura si trova la grotta del Capo, che subisce quotidianamente la spinta del mare, e sotto la quale, nei giorni di bassa marea, si forma una spiaggetta. Nel fondale di Grotticelle è presente una scogliera sottomarina, la secca del Monaco detta anche Smalidittu ( una parte di questa secca è conosciuta come ‘La Rete’, perchè negli anni molti pescatori, a causa della morfologia della secca, hanno qui perduto molte reti proprio, e proprio per questo motivo), circondata altre secche più profonde che poggiano sul fondale sabbioso digradante, dove trovano rifugio tanti pesci e anche di grandi dimensioni, e dove è stata trovata a circa 40 m di profondità, semisepolta nel fondale sabbioso, un’ancora romana, ricoperta ora da spugne e briozoi.
La spiaggia di Santa Maria è lunga circa 1 km e di sabbia bianca e fine, in parte libera e in parte con lidi attrezzati e ristoranti. Un tempo la baia di Santa Maria era un piccolo borgo di pescatori con la piazzetta affacciata sul mare e con la chiesetta di Santa Maria di Loreto o di Galilea. La spiaggia è circondata da collinette alcune degradanti e altre ripide e scoscese, ed è posta tra la scogliera del Petrario e la scogliera della “Galea”, una catena di scogli poggiati sul fondo di sabbia chiara, semiaffioranti e posti di fronte il promontorio di Santa Maria di Capo Vaticano. La scogliera della “Galea” prende il nome dallo scoglio della Galea, emergente di qualche metro sulla superficie del mare e così detto perchè, era naufragata una nave dei pirati o affondata una nave da guerra sotto i colpi dei cannoni. Lo scoglio della Galea e la scogliera sottostante sono uno dei più interessanti e caratteristici punti d'immersione della zona e meta preferita dei subacquei, perchè grazie alla corrente, a volte impetuosa, sono pieni di vita sottomarina con varietà di pesci (cernie brune, grossi polpi, castagnole, saraghi, cicale e i barracuda) e le pareti sono ricoperte di spugne colorate, tra cui la axinella cannabina , falso corallo, corallo cervello e margherite di mare e di molte varietà di alghe.
La spiaggia di Petraio, a sud della spiaggia di Santa Maria dopo lo scoglio della Galea, è una spiaggia sia con sabbia che con scogli. Nei pressi della spiaggia c'è a Grutta du Stefano (dal nome del giovane che la frequentava) e A Vasca du Lupinaru( così detta perchè era una vasca naturale dove i lupini venivano lasciati a bagno con il sale prima della vendita).