Spiagge
Le prime spiaggette che incontriamo provenendo da nord sono le 2 piccole baie sabbiose Buccarelli e Spina Santa.
Punta Safò o Scrugli è una spiaggia sabbiosa grande e libera, il cui nome deriva dall’ omonima punta o promontorio sul mare Safò, famoso sito di ritrovamenti archeologici di età preistorica, o anche dal cognome della famiglia nobile ed illustre della zona. Di fronte Punta Safò c’ è uno scoglio semisommerso A Vaporia, così detto perché un vecchio vapore non vedendo lo scoglio lo investì danneggiandosi.
A Nord della spiaggia della Rocchetta troviamo la grande e lunga baia semicircolare di sabbia fine A Vota – San Giorgio che arriva fino a punta Safò, così detta perchè un tempo c’era la chiesa di San Giorgio, di cui oggi non ne è rimasta traccia.
La più famosa spiaggia di Briatico è la baia della Rocchetta, approdo per le barche dei pescatori locali e punto di sosta per le piccole imbarcazioni turistiche. È chiamata così perchè sulla piaggia si trovano i ruderi di una delle 5 torri del sistema difensivo antiturco: Rocchetta, un’antica torre di guardia ed avvistamento, a pianta rettangonale, costruita in epoca aragonese per controllare l’avvicinarsi delle navi nemiche e per difendersi dalle incursione saracene. Ai piedi della torre si trova il piccolo porticciolo turistico e il molo dei pescatori dove sono ancorate le barche per la pesca rendendo ancor più unico lo scenario della spiaggia di Briatico. Vicino la Rocchetta sulla spiaggia nel XVI secolo venne costruita un fabbrica di zucchero ‘ Mulino della Rocchetta’, una delle prime e poche fabbriche costruite in Calabria.
Oltre il porticciolo turistico verso sud troviamo la spiaggetta sabbiosa Sutt’o Mulino, mentre più a nord troviamo la spiaggia pietrosa I Petrarri .
La spiaggia Sutt’ a funtana, così detta perché nei pressi si trovava una sorgente di acqua dolce con una fontana, è una spiaggetta sassosa e senza servizi. Dopo la spiaggia Sutt’ a funtana inizia la scogliera naturale della Catena, così detta in quanto gli scogli (Jiri vasi (là sotto), Calarandi (grande cala di pesca), Palumbaru ( pieno di gabbiani) Sutt’a Cocca (coltura chiusa) sembrano incatenati l’uno all’altro, raggiungibili o via mare o percorrendo a piedi dal lungomare un sentiero sterrato o una scalinata che porta fino alla spiaggia.
La spiaggia detta A Vraci è in parte sabbiosa e in parte rocciosa, e molto suggestiva in quanto si presenta come un luogo ancora selvaggio e incontaminato; è cosi chiamata perché lo scoglio antistante sembra una brace.
Numerose sono le scogliere a Briatico. Tra la spiaggia A Vraci e la scogliera A Cocca abbiamo un' altra scogliera detta A Mina o Sutt'a Stazione, perché si trova sotto la stazione dei treni locali a Briatico, dove si trovano gli scogli I Porcelli, il cui nome deriva dalla loro forma. Detta scogliera è impervia e raggiungibile preferibilmente via mare.
Un'altra scogliera naturale ancora selvaggia interessa la zona dopo il lido San Giuseppe, difficilmente raggiungibile via terra a causa delle stradine sterrate, comprendente la località de U Vajaneju ( detto così perchè c'è una piccola vallata bagnata da un torrente) e Du Monaceju ( per l' omonimo scoglio a forma di cappuccio di monaco) e del Caruvanu ( detto così perchè le rocce sono di colore scuro).
Più a sud, in località Sant'Irene da segnalare un'altra scogliera naturale formata da sassi di medie e grandi dimensioni ma molto suggestiva dal punto di vista paesaggistico e naturalistico per la presenza di numerosi gabbiani e di una flora e fauna marina tipicamente mediterranea e per quel gioco cromtico di contarsto tar il blu del mare e il verde della natura. La scogliera è impervia e anche la spiaggetta sottostante sassosa, Praka, son raggiungibili da terra con molta difficoltà e con molta cautela da mare per la presenza degli scogli affioranti dall'acqua. Dall'acqua emerge un grande scoglio naturale della Galera o Galea, sul quale ai tempi dei romani venne costruito un porticciolo rettangolare e le piscinae usate per la stabulazione del pesce e dove veniva praticata l' acquacoltura; veniva chiamata anche Galea perchè si racconta servisse come prigione dei galeotti.
Da segnalare inoltre la bella e suggestiva baia di Sant'Irene detta anche u Viscuvatu (per la presenza di un seminario, perché i locali della tonnara furono trasformati in sede estiva del seminario di Mileto; oggi ristrutturato e trasformato in un villaggio turistico) dal mare cristallino e trasparente e con la lunga spiaggia di sabbia fine e chiara, meta di tanti turisti ogni anno che possono scegliere la spiaggia libera o i lidi attrezzati . E' raggiungibile tramite una stradina scoscesa che scende dall'omonimo promontorio che funge da barriera naturale. Sant’Irene è molto frequentata ed amata dagli amanti delle immersioni subacquee per la presenza della secca di S.Irene, una secca rocciosa che degrada rapidamente dagli iniziali 9mt ai 25 mt di profondità, dove si trova un grande arco roccioso, l’ Arco naturale, e la Montagnola, un grande scoglio, entrambi appoggiati sul fondale sabbioso e pieni di colorata, variegata e vivace vita marina dai pesci (grandi cernie e polpi, barracuda, saraghi, murene aquile di mare) alle posidonie alle spugne colorate. Tra Zambrone e S.Irene , a circa 600mt dalla costa e in prossimità del Paradiso del sub, si trova la secca di Vacuzzo, il cui fondo arriva fino a circa 45 mt di profondità, una grossa scogliera con 2 grandissimi massi di roccia e una bella grotta ricchissimi di pesci di vario tipo, grosse cernie, murene, polpi e dentici.
Tra Briatico e Zambrone è posta una piccola spiaggia sabbiosa, U Potami, il cui nome deriva dall'omonima fiumara che separa i 2 comuni limitrofi.